E' una forma nuova di scrittura e di lettura la CAA (Comunicazione Alternativa Aumentativa) nata per aiutare bimbi con difficoltà comunicative (di linguaggio, autismo, ..) ad esprimere i loro bisogni primari, si basa su un linguaggio fatto di segni ed ideogrammi. Uscita in questi ultimi due decenni dal mondo strettamente clinico assume un valore che va ben al di là dei significiati comunicativi che comunque le sono propri, per diventare un potente strumento di inclusione, anche per alunni stranieri. Ecco allora che si sta moltiplicando la produzione di libri scritti in CAA , libri di diverso genere e diverso scopo.
Si va da libri che traducono storie tratte dalla letteratura infantile o inventate a libri cosiddetti "sociali" che hanno lo scopo di impartire istruzioni legate alla quotidianità a libri ( cominciamo a vederne qualcuno) che hanno la funzione di veri e propri sussidiari.
La Sezione Aimc di Pinerolo, in collaborazione con l'Associazione Paideia ha allestito una vera e propria biblioteca di testi in CAA e sulla scia di questa iniziativa ha organizzato sabato 1° febbraio un incontro/seminario con gli autori di alcuni di questi testi. Mariangela Balbo (insegnante e pedagogista) ci ha raccontato come nasce l'idea di costruire un libro in CAA, quali sono gli step che man mano vengono attivati, le attenzioni che vanno poste e le molteplici piccole e grandi decisioni che stanno dietro un pagina scritta con gli ideogrammi,
Bruno Testa (disegnatore e vignettista) ci ha fatto cogliere come l'aspetto grafico assuma un ruolo ed un significato tutt'altro che marginale nel sottolineare i significati dei racconti e nel far emergere gli aspetti più importanti.
Ad ascoltare e ad interagire con gli autori ieri erano presenti ben 150 persone, un ricco mix di insegnanti, educatori, genitori, logopedisti e altri.





Ecco la locandina di presentazione con i dettagli del programma e le indicazioni per l'iscrizione.
La disprassia in età evolutiva va intesa come “disturbo dell’esecuzione di un gesto o azione intenzionale, ovvero come difficoltà di rapportarsi, programmare, coordinare ed eseguire atti motori in serie deputati e finalizzati a un preciso scopo-obiettivo” (Sabbadini, 2013). Pur essendo primariamente un disordine della coordinazione motoria, la disprassia determina nei soggetti che ne sono affetti problemi nella memorizzazione, nella percezione e nei processi relativi alle funzioni esecutive (con conseguente povera organizzazione, scarsa pianificazione, difficoltà nel sequenziare). La disprassia interferisce, pertanto, in modo significativo con le attività della vita quotidiana, e, in particolare, con l'apprendimento scolastico. Il corso intende offrire agli insegnanti alcune indicazioni utili a comprendere le specificità di questo disturbo, che spesso è confuso con altre difficoltà (in primis disturbi specifici dell’apprendimento come dislessia, disgrafia e discalculia) o erroneamente scambiato per indolenza, scarsa attenzione o impegno inadeguato da parte del bambino o ragazzo disprassico. Identificare le ragioni della difficoltà di alunni e studenti consente agli insegnanti di costruire (con le famiglie, i terapisti e gli stessi soggetti disprassici) strategie compensative che consentano a bambini e ragazzi di essere pienamente protagonisti del proprio percorso di crescita ed ad affrontare con serenità le difficoltà che la disprassia pone. Con il patrocinio dell’AD&F (Associazione Famiglie Disprassia) è stato organizzato questo corso di aggiornamento rivolto a tutti gli ordini di scuola. Venerdì 15 novembre dalle ore 17 alle ore 19 ci sarà un incontro plenario (infanzia, primaria e secondarie) con Ludovica Poli e Paola Pagone . ....