Nella splendida cornice della Riviera di Levante, là dove nasce il sole, si è svolto dal 26 al 29 agosto 2018 il Seminario Estivo Nazionale per docenti della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria.
Nel Collegio degli Emiliani di Nervi, a poca distanza da Genova, è proseguito il cammino intrapreso lo scorso anno, in cui si sono messi a fuoco gli aspetti relazionali della professione docente.
Quest’anno si è approfondita la tematica de “ NarrAzioni: le parole si fanno metodo”, intese come comunicazione, occasioni di conoscenza e di relazione.
Tutte le discipline e i campi di esperienza hanno alla base la narrazione ben articolata , precisa e puntuale.
Il corso dopo un primo momento di lezione frontale per inquadrare l’ambito di lavoro a cura della Dott.ssa Sonia Claris, si è sviluppato attraverso tre laboratori attivi che hanno dato modo di sviluppare la propria creatività attraverso aspetti diversi della narrazione. A rotazione tutti i partecipanti hanno avuto modo di fare esperienza nei seguenti workshop proposti:
1.Argomenti e spiegazioni
2.Racconti e storie .
3.Scritture e cooperazione
Tutti hanno avuto l’opportunità di sperimentare, verbalizzare i processi di ..
conoscenza in ambito scientifico e logico-matematico. “La scienza si narra”, si comunica, si contestualizza in modalità cooperativa con cui si costruisce, si pensa, si formula. Uno spunto di nuova, viva didattica che cattura l’interesse dei bambini/ragazzi. Un modo nuovo di fare scuola nella quale fiorisce l’entusiasmo, talvolta si chiudono i libri e si dà spazio alla conoscenza, cogliendo la valenza della narrazione nella pratica didattica.
Nel workshop “Racconti e storie “ si è cercato di creare narrazioni partendo da un oggetto che ci stimola un ricordo, una sensazione: siamo stati invitati a “Narrare” quello che ci trasmetteva e a trasformarci nell’oggetto stesso. E’stato un approfondimento che ha dato vita ad una nuova metodologia didattica che può risultare di aiuto e di sostegno nei gruppi classe .
Nel bagaglio di un insegnante occorrono nuovi e vecchi metodi e procedure. Una di queste può essere la narrazione, una tra le prime forme di comunicazione dell’essere umano.
Si narra per esprimersi meglio ,perché il racconto diventi un mezzo per trasmettere un sapere scientifico, letterario, per approfondire le proprie conoscenze, per socializzare.
La narrazione consente di esplorare all’interno dell’uomo e di scoprire esperienze individuali e collettive. Ha un significato culturale e sociale.
J. Bruner diceva che “Le scuole devono coltivare la propria capacità narrativa, svilupparla, smetterla di darla per scontata”.
Stare insieme , raccontare e raccontarsi ha un forte impatto sulla socialità e diverse potenzialità formative.
La narrAzione a scuola può essere d’aiuto per recuperare i significati dei saperi, per approfondire l’aspetto emotivo di ognuno e per entrare in una dimensione più vasta del fare e del vivere la Scuola..
I laboratori si chiudono con l’ultima tappa che vede la scrittura cooperativa. Seguendo lo schema dettato dal grande maestro Don Milani e da Mario Lodi, si è riusciti a cogliere le sensazioni, i ricordi attraverso l’ascolto che risulta un aspetto importante del narrare come la percezione e l’intuizione .Occorre mettere insieme i vari aspetti, creando uno schema , la scrittura della prima bozza , la condivisione, l’arricchimento del testo , la revisione lessicale, sintattica del contenuto e infine la lettura al pubblico esterno.
Un lavoro a più mani che ha consentito a tutti di esprimersi e di unire le proprie capacità.
Ma ogni laboratorio ha anche variato lo schema della proposta variando il gruppo dei partecipanti, in questo modo ha triplicato le idee, le opportunità, gli esiti.
Tre giornate di riflessioni e di lavori produttivi che sono stati raccolti, seguiti e approfonditi da diversi conduttori di gruppi che egregiamente e professionalmente hanno saputo coinvolgere tutti i partecipanti.
Le giornate del Seminario estivo sono state intervellate, inoltre, dalle “perle di saggezza”, riflessioni pedagogico – filosofiche della Dottoressa Sonia Claris , docente dell’Università degli Studi di Bergamo, che ci ha offerto due momenti forti sull’importanza della narrazione, intesa come metodologia, inserita in un contesto educativo e non solo, finalizzato all’apprendimento, ma all’oralità, alla comunicazione ad ogni età.
Alcuni elementi fanno da sfondo a tutto ciò:
il contesto
la dimensione relazionale
la dimensione metodologica intorno alle quali si sviluppa il narrare.
Secondo Bruner , “l’azione , l’immaginazione e il linguaggio simbolico sono le tre traiettorie dell’insegnamento.”
Abbiamo avuto anche il piacere di conoscere ed incontrare Padre Giuseppe Oddone, l’assistente Nazionale che ci ha fatto gustare con gli occhi della fede sia la storia del Collegio che ci ha ospitato e la storia del suo fondatore, sia altri spunti culturali di origine letteraria che pittorica.
I saluti finali, intrisi di commozione della Referente della formazione dell’Aimc Nord, Bianca Testone, le esperienze narrate da soci Aimc che comunicano la loro storia personale di Associazione, hanno chiuso un quadro associativo di incontro tra docenti che ancora hanno il piacere di stare insieme e che credono , nonostante i tempi, che andare avanti insieme voglia dire costruire.
Angela Manzone ( Genova)