La scuola e la querelle sui vaccini.

Le vacanze estive hanno fatto rimbalzare alcuni problemi che riguardano le scuole e tra questi la "questione VACCINI" e l'autocertificazione decisa dal governo per coloro che non hanno presentato la certificazione relativa.
Pur senza entrare nel merito scientifico, possiamo dire che ne è nata una gran confusione, anche gonfiata da media e social che non sono mai amici della semplificazione e della chiarezza.vaccini scuoleCosa dice davvero la norma/circolare?
Essa afferma che le famiglie che hanno provveduto alla vaccinazione o alla sua prenotazione in assenza di anagrafe vaccinale dell'ASL possono

dichiararlo così come possono dichiarare la volontà di non vaccinare o di non poter vaccinare i propri figli, ma sempre in attesa di attestazioni sanitarie. E' una proroga della normativa Lorenzin.  Non possono certo dichiarare che il figlio è stato vaccinato quando non è così.
Poi è vero che c'è una proposta di legge per rendere le vaccinazioni un "obbligo flessibile", ma questa è tutta da esplorare.
Ma  dove sta il problema? o meglio i problemi?
Se c'è una legge che dice che i bimbi,se non vaccinati, non possono frequentare la scuola, è chiaro che i dirigenti scolastici sono tenuti a rispettarla, anche se piange il cuore a lasciare a casa i bambini. La questione centrale è se la scuola è davvero l'unico "filtro" per controllare l'avvenuta vaccinazione o meno. Essendo una questione sanitaria perchè non è l'istituzione ad essa preposta a farlo? Manca l'anagrafe? Ci si attivi per metterla in piedi! Non ci sono risorse per farlo? Ma perchè deve farlo la scuola che in termini di risorse, sia di personale sia economiche, ne ha certamente meno? L'Asl a fronte di una verifica chiesta dalla scuola dovrà trovare tempi e modi per controllare lo stato delle cose. E perchè l’Asl non può farlo "sua sponte" e mettere in atto gli strumenti per la regolarizzazione del percorso vaccinale senza legarla per forza alla frequenza scolastica? 
Mi sembra una modalità molto ricattoria quella messa in atto, dalla stessa normativa Lorenzin, analoga alla questione delle quote di refezione non pagate, che ogni tanto spunta: e come per la storia della mensa non pagata spunta la proposta "panino da casa" così per la questione "no vax" emerge addirittura l'ipotesi delle “classi per i no vax". Siamo alla follia più pura, anche solo per il fatto che le scelte delle famiglie non possono ricadere sulle teste dei figli, sotto la pretesa di difendere la libertà! Di chi? Forse domani faremo le classi anche per i figli dei "no fumo"? o non accetteremo in classe i figli di coloro che non rispettano il semaforo rosso?
Poi però ci riempiamo la bocca (e le carte) di obiettivi di Inclusione!
Ci sono delle responsabilità di sicurezza e di salute pubblica? Certamente, ma perchè deve essere in capo ai dirigenti scolastici che sono già i capri espiatori di tutto il tema della sicurezza delle strutture edilizie che peraltro non sono loro e per le quali non hanno nè competenze specifiche nè risorse ad hoc per intervenire?
Se la scuola ha come obiettivo primario la formazione e l'istruzione dei ragazzi, perchè deve "impegnare tempo e attenzione" su questioni diverse che sono in capo ad altri? Forse è banale ma perchè chi gestione le questioni del commercio, dell'agricoltura ad esempio non interviene sul controllo delle valutazioni scolastiche assumendosene le responsabilità? 
La scuola viene considerata sempre di più il barile su cui scaricare impegni e azioni da promuovere. C'è un problema ambientale da affrontare? facciamo educazione ambientale! La finanza incide sempre più nella realtà delle scelte familiari? Introduciamo nella scuola competenze economiche da sviluppare? ecc..
Sicuramente la scuola, tra i suoi obiettivi centrali, ha la formazione della persona che deve sapersi assumere le proprie responsabilità e saper impiegare conoscenze e competenze a servizio del bene comune. Lo sottolinea  anche il documento Indicazioni Nazionali e Nuovi scenari (marzo 2018) che condividiamo in pieno e che ci auguriamo diventi oggetto di progettazione didattica per i Collegi Docenti.
Ma come può operare in tal senso quando le giornate di ciascun di noi, a tutti i livelli e in tutti i settori, sono costellate di esperienze che vedono la "Caccia al responsabile, purchè non sia io" ?
Per quanto la scuola possa operare nella giusta direzione la sua opera sarà sempre vana se non condivisa dalla società tutta, famiglia, altre istituzioni, politica locale e nazionale!
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E tu cosa ne pensi? Credo sia importante che ogni persona di scuola faccia una riflessione sull'argomento, e non lasci solo parlare giornali, social che dicono tutto e il contrario di tutto.
Sulla pagina facebook di Aimc piemonte puoi esprimere il tuo parere. Sarà gradito.
Bianca Testone
 
 

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